25 settembre 2017

GilyWeedings, una napoletana a Trieste


Sono napoletana e da quando ho lasciato la mia città alla volta di Milano per motivi professionali, non c'è giorno in cui il mio pensiero non voli anche solo per un momento alla mia amata terra, con le sue stravaganze e i suoi contrasti, con il suo calore e la sua inimmaginabile bellezza. E poi dopo Milano un bel giorno la vita mi ha fatto incontrare Trieste,
un puntino ancora anonimo sulla cartina geografica, lì nel lontano nord est. E di nuovo valigia in mano e qualche figlio in più, mi sono ritrovata a ricominciare da capo, da un'altra parte.

Piazza Plebiscito, Napoli

Il castello di Mirare, Trieste

Cercando online informazioni varie sulla città che mi avrebbe accolto da lì a breve, mi sono imbattuta in un blog, Una napoletana a Trieste, scritto da Chiara Gily per il Piccolo, quotidiano locale della città. Ed è così che ho cominciato a conoscere e amare questa città, attraverso gli occhi di una donna che qui non è nata, ma ha scelto di viverci. E attraverso racconti divertenti, riflessioni, confronti tra culture e abitudini così diverse, ho scoperto lati nascosti di un luogo tanto ospitale quanto ruvido, un luogo magico capace di farti innamorare e sorridere, ma anche, a volte, rimpiangere i momenti in compagnia di una bella mozzarella di bufala. E in un attimo sono riuscita a passare dal "sentirmi ospite" in una città straniera, al "sentirmi a casa", un processo complesso che chi ha abbandonato i luoghi natii conosce benissimo. E questo lo devo principalmente a Chiara... 


Ma chi è davvero Chiara Gily?

Foto del backstage di Facce da blogger di Elena D’atrino

Foto del backstage di Facce da blogger di Elena D’atrino

Chiara è una donna incredibile: forte, simpatica, piena di vita. E' una femmina verace come si direbbe dalle nostre parti. E' una giornalista pubblicista e blogger, e da qualche anno si occupa del mondo wedding. Oltre a scrivere per il Piccolo, per cui cura il blog d'autore Una napoletana a Trieste, collabora anche Cosmopolitan. Si occupa di GilyWedding, il suo wedding blog e scrive libri. Tanti libri.  Ah, dimenticavo: nella vita Chiara fa la commercialista.

Foto del backstage di Facce da blogger di Elena D’atrino
  
"Ciao Chiara, la domanda nasce spontanea: commercialista di giorno, writer e blogger di notte, in giro a presentare i tuoi libri (e quelli dei tuoi amici) nel tempo libero... E anche mamma. Come fai a conciliare tutte queste attività e a viverle con passione e dedizione?

Ah, non lo so neanche io! :-) 
Potrei dirti che sono super organizzata e che ho mille aiuti ma non è così. Ho scoperto, però, che quando una cosa mi appassiona veramente (nel mio caso scrivere) non mi pesa e ogni momento libero (anche sul bus, eh?) è perfetto per prendere appunti, per leggere, per trovare spunti. Poi, di sera, quando mio figlio dorme, accendo il pc e, davanti alla tastiera illuminata, mi prendo l'ultimo pezzettino di felicità della giornata. 
La maternità mi ha dato una forza e un'energia che non pensavo di avere. Il tempo è diventato prezioso e mi sono accorta che prima ne sprecavo tantissimo. Sono diventata più selettiva nelle amicizie e nelle mie passioni e mi concentro su quelle. Non mi disperdo più. 
Infine, il mio motto è "fatto è meglio che perfetto" e, a furia di insistere, le cose - con il tempo e la costanza - hanno iniziato a funzionare.
Ho sempre pensato che la determinazione, nel lungo periodo, conti più del talento che non viene "coltivato". 

Sei napoletana nel cuore, proprio come me. Ma la vita ti ha portato in giro per l'Italia e sei riuscita a trasformare ogni cambiamento in una grande opportunità. Quale è il segreto per vivere in modo positivo le sfide che la vita ci fa incontrare nel nostro percorso personale?

Mi sono trasferita a Trieste quasi nove anni fa e prima ho vissuto per un periodo a Milano. Non è sempre stato facile ma ho cercato di superare le difficoltà non sentendomi e non comportandomi mai da "espatriata". 
Spesso siamo noi, da soli, a costruire barriere nei confronti di persone o luoghi diversi.
A evitare l'isolamento mi ha aiutato la curiosità, che mi ha fatto uscire dalla comfort zone e mi ha spinto a esplorare.
Quando avevo paura mi domandavo "se quella cosa non la fai, cosa succede?" La maggior parte delle volte la risposta era "niente, se non va, tutto resta com'è" ed è così che spesso mi sono buttata: in nuovi progetti, proponendo collaborazioni, accettando inviti.

Fai la commercialista, dunque sei inserita in quella sfera di professioni definite "tecniche". Quando ti sei incontrata/scontrata con il web e le sue opportunità di reinventarti in modo creativo come blogger e writer?

La scrittura  è e resterà sempre una grande e sconfinata passione. C'è chi va in palestra, chi segue la squadra del cuore, chi dipinge.
Io, scrivo.
Il mio lavoro, quello per cui ho studiato tanto, é un altro (mi occupo di contabilità in una Pubblica Amministrazione) e ho scoperto che - anche se ho a che fare con numeri, decreti o atti amministrativi - il fatto che io ami scrivere mi aiuta moltissimo anche nella mia professione "tecnica".
Mi piace pensare che lavoro e passione siano come dei vasi comunicanti: si aiutano a vicenda, autoalimentandosi e rendendomi una persona migliore.
Scrivo da quando ero piccola sui classici diari segreti che ho continuato a tenere fino a quando, nel 2007, ho scoperto i blog. È cambiato il mezzo con cui mi esprimo e, ovviamente, la visibilità che prima non avevo. Da subito ho considerato la rete una miniera di opportunità. Dico solo che le persone più interessanti che frequento, da dieci anni a questa parte, le ho conosciute in rete. E, per questo, le saró sempre grata.

Come se non bastasse ti occupi di matrimoni. Il tuo sito GilyWeddings  è seguitissimo e anche i tuoi libri hanno riscosso tanto successo: da Scherzi del destino, del 2016; passando per L'abito da sposa. Piccolo manuale di eleganza matrimoniale, del 2017; fino ad arrivare a Non solo confetti. Come iniziare (e continuare con successo) la professione di wedding planner, uscito da pochissimo. Ci racconti come è nata la tua passione per un mondo, come quello wedding, tanto affascinante quanto complesso?

I matrimoni sono una grande passione che ho fin da piccola. Non so dire da quando: molto probabilmente da quando giocavo con la Barbie Sposa e rubavo di nascosto il velo e le scarpe con il tacco di mia madre :-) Ogni volta che ricevo un invito per un matrimonio, per me è davvero, come si suol dire... "un invito a nozze"! 
Mi piacciono i particolari, vedere due persone innamorate che condividono con gli altri un loro sentimento. Mi piace immaginare i "dietro le quinte" di un evento, mi piacciono gli abiti, gli allestimenti, come si svolge il rito religioso e quello civile.
Ogni matrimonio, per me, è  una storia da raccontare e, proprio per questo, ho iniziato a scrivere su un mio spazio personale, sul mio Wedding Blog.
Su Gilyweddings amo parlare di matrimoni, anche se lo faccio alla mia maniera. Mi ero stancata di leggere sull'argomento solo parole come "sposina" " incantevole" "emozionante" e ho cercato di creare un blog dove si potesse, ad esempio, raccontare in che modo, un matrimonio, possa essere un volano per lo sviluppo di un territorio. Matrimoni e marketing territoriale, dunque. Ma anche l'occasione per aprire un confronto su tendenze che si ripetono senza fantasia e dove ogni evento è uguale a se stesso. 
Gilyweddings è il mio giardino fiorito dove amo rifugiarmi e, inoltre, mi ha fatto un bellissimo regalo: sono l'unica Wedding blogger italiana a essere stata scelta per la mostra Facce da blogger da Elena Datrino, una bravissima fotografa che ha ideato un progetto in cui mostra i volti di coloro i quali siamo abituati a "vedere" attraverso i loro post e le loro opinioni: i blogger.

Il tuo ultimo libro "Non solo confetti. Come iniziare (e continuare con successo) la professione di wedding planner" è davvero strepitoso. Scrivo di matrimoni da tempo e l'ho divorato come una studentessa universitaria con tanto di block notes e matita per prendere appunti. Tante informazioni utili, tanti suggerimenti, un'analisi lucida e precisa di una professione, quella della wedding planner, che nulla lascia al caso o almeno così dovrebbe essere. Ma perché in Italia è ancora così complicato far capire alle coppie di futuri sposi che organizzare un evento wedding è un lavoro a tutti gli effetti?

Grazie! Ho amato moltissimo scriverlo anche perché ho avuto il supporto e l'entusiasmo dell'editore Zandegù sempre dalla mia parte!
Per fortuna le cose stanno (un po', eh?) cambiando e il Wedding planner piano piano è considerato alla stregua dei fornitori imprescindibili per la buona riuscita di un evento. 
Non solo perché semplifica le procedure e le contrattazioni con i fornitori ma anche per il suo apporto creativo e originale all'evento.
Forse è ancora visto con diffidenza perché c'è tanta gente che si improvvisa organizzatore di eventi, magari dopo aver organizzato il proprio o quello di un parente.
Anche per questo motivo spero che il mio eBook sia utile per capire davvero come intraprendere la professione che, come dice anche il titolo, non è tutta rose, fiori e.... confetti! 
  
Nei miei articoli parlo spesso di soldi e di come, il più delle volte, nell'organizzare un matrimonio, ci si ritrovi a spendere una vera fortuna, non tanto per realizzare i propri sogni, quanto piuttosto per "adattarsi" a ciò che il mondo wedding propone e spesso impone. Tu che cosa pensi dell'approccio che si ha in Italia all'organizzazione di un matrimonio?

Ci si sposa sempre più tardi e spesso gli sposi affrontano le spese per le nozze senza neanche l'aiuto dei familiari. L'idea che fosse la famiglia della sposa a sobbarcarsi l'onere del matrimonio è infatti tramontata da tanto, insieme a quella dove bisogna fare ciò che è "giusto e fa figura" invece di esaudire i propri desideri.
Secondo me gli sposi sono sempre più consapevoli e attenti e, forse, anche per questo, dovrebbero avvalersi dell'aiuto di un professionista. Per muoversi nella giungla dei preparativi in modo da avere un referente che convalidi o aiuti nelle scelte anche con un occhio al risparmio. 
  
Fin dalle prime pagine del tuo libro emerge che la professione di wedding planner non si può certo improvvisare, ma richiede competenza e professionalità. Quali sono secondo te le tre più importanti caratteristiche che fanno la differenza?

Lo dico sempre: la prima caratteristica deve essere l'entusiasmo. Proprio perché è un lavoro duro e di responsabilità, se manca quello è difficile superare i momenti difficili.
La seconda è l'organizzazione: diffiderei di un Wedding planner che non sia organizzato con la sua rete di fornitori, con proposte e preventivi per i clienti, che non abbia un piano B in caso di imprevisti etc.
La terza è la determinazione: un bravo Wedding planner non smette mai di studiare, di interfacciarsi spesso con colleghi e fornitori, cercando di imparare da tutti. Non si ferma alla prima difficoltà e getta il cuore oltre l'ostacolo per rendere felice chi ha riposto in lui la sua fiducia.

E' giunta l'ora di salutarci, ma prima voglio farti un'ultima domanda! Questa volta personale: da professionista del settore quale sei, ti va di raccontare alle lettrici alternative del mio blog come è stato il tuo matrimonio? Ci sono stati momenti drammatici o imprevisti il cui ricordo ti fa ancora oggi sbellicare dalle risate?

Mi sono sposata dieci anni fa e ho organizzato tutto con il mio futuro marito (mia madre è intervenuta, una settimana prima, a cambiare i vini scelti ma era appena diventata sommelier e glielo abbiamo concesso ;-).
Gian Piero e io ricordiamo come se fosse ieri il momento della ricerca della location del ricevimento. Ci consigliarono una villa in un Paese vesuviano ma, quando arrivammo a destinazione, ci trovammo in mezzo a due matrimoni in stile Boss delle Cerimonie. Volevamo scappare via ma il responsabile ci intercettó e inizió a offrirci una serie di specialità gastronomiche per convincerci a sposarci lì. Per fortuna la data da noi scelta non era disponibile e la persona, serafica, propose la soluzione: " beh, sposatevi un anno dopo, no? Per avere questa location ne vale la pena!!!".
Ovviamente non ci ha più visti e, una volta in macchina, ci siamo sentiti come se avessimo scampato un pericolo!
Per il resto, è stato un matrimonio estivo, con i colori del bianco e del verde a fare da sfondo a un'atmosfera classica ma non troppo strutturata o formale.
Cerimonia religiosa e cena placé in una villa a Posillipo ma, prima del taglio della torta, tutti gli invitati si sono abbandonati in danze scatenate dove tutti si sono divertiti! 
Io avevo un abito scivolato in seta e un bouquet di mughetti. Proprio come lo sognavo da bambina, quella che rubava il velo della mamma.... 

Mi fermo qui perché noi napoletane siamo molto molto chiacchierone, anche troppo. E potrei continuare all'infinito. Anche perché di ascoltare Chiara non ci si stanca mai!"

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