Sono napoletana e da quando ho lasciato la mia città alla volta di Milano per motivi professionali, non c'è giorno in cui il mio pensiero non voli anche solo per un momento alla mia amata terra, con le sue stravaganze e i suoi contrasti, con il suo calore e la sua inimmaginabile bellezza. E poi dopo Milano un bel giorno la vita mi ha fatto incontrare Trieste,
un puntino ancora anonimo sulla cartina geografica, lì nel lontano nord est. E di nuovo valigia in mano e qualche figlio in più, mi sono ritrovata a ricominciare da capo, da un'altra parte.
un puntino ancora anonimo sulla cartina geografica, lì nel lontano nord est. E di nuovo valigia in mano e qualche figlio in più, mi sono ritrovata a ricominciare da capo, da un'altra parte.
Piazza Plebiscito, Napoli |
Il castello di Mirare, Trieste |
Cercando online informazioni varie sulla città che mi avrebbe accolto da lì a breve, mi sono imbattuta in un blog, Una napoletana a Trieste, scritto da Chiara Gily per il Piccolo, quotidiano locale della città. Ed è così che ho cominciato a conoscere e amare questa città, attraverso gli occhi di una donna che qui non è nata, ma ha scelto di viverci. E attraverso racconti divertenti, riflessioni, confronti tra culture e abitudini così diverse, ho scoperto lati nascosti di un luogo tanto ospitale quanto ruvido, un luogo magico capace di farti innamorare e sorridere, ma anche, a volte, rimpiangere i momenti in compagnia di una bella mozzarella di bufala. E in un attimo sono riuscita a passare dal "sentirmi ospite" in una città straniera, al "sentirmi a casa", un processo complesso che chi ha abbandonato i luoghi natii conosce benissimo. E questo lo devo principalmente a Chiara...
Ma chi è davvero Chiara Gily?
Foto del backstage di Facce da blogger di Elena D’atrino |
Foto del backstage di Facce da blogger di Elena D’atrino |
Chiara è una donna incredibile: forte, simpatica, piena di vita. E' una femmina verace come si direbbe dalle nostre parti. E' una giornalista pubblicista e blogger, e da qualche anno si occupa del mondo wedding. Oltre a scrivere per il Piccolo, per cui cura il blog d'autore Una napoletana a Trieste, collabora anche Cosmopolitan. Si occupa di GilyWedding, il suo wedding blog e scrive libri. Tanti libri. Ah, dimenticavo: nella vita Chiara fa la commercialista.
Foto del backstage di Facce da blogger di Elena D’atrino |
"Ciao Chiara, la domanda nasce spontanea: commercialista di
giorno, writer e blogger di notte, in giro a presentare i tuoi libri
(e quelli dei tuoi amici) nel tempo libero... E anche mamma. Come fai a
conciliare tutte queste attività e a viverle con passione e dedizione?
Ah,
non lo so neanche io! :-)
Potrei
dirti che sono super organizzata e che ho mille aiuti ma non è così. Ho
scoperto, però, che quando una cosa mi appassiona veramente (nel mio caso
scrivere) non mi pesa e ogni momento libero (anche sul bus, eh?) è perfetto per
prendere appunti, per leggere, per trovare spunti. Poi, di sera, quando mio
figlio dorme, accendo il pc e, davanti alla tastiera illuminata, mi prendo
l'ultimo pezzettino di felicità della giornata.
La
maternità mi ha dato una forza e un'energia che non pensavo di avere. Il tempo
è diventato prezioso e mi sono accorta che prima ne sprecavo tantissimo. Sono
diventata più selettiva nelle amicizie e nelle mie passioni e mi concentro su
quelle. Non mi disperdo più.
Infine,
il mio motto è "fatto è meglio che perfetto" e, a furia di insistere,
le cose - con il tempo e la costanza - hanno iniziato a funzionare.
Ho
sempre pensato che la determinazione, nel lungo periodo, conti più del talento
che non viene "coltivato".
Sei napoletana nel cuore, proprio come me. Ma la vita ti ha
portato in giro per l'Italia e sei riuscita a trasformare ogni cambiamento in
una grande opportunità. Quale è il segreto per vivere in modo positivo le sfide
che la vita ci fa incontrare nel nostro percorso personale?
Mi
sono trasferita a Trieste quasi nove anni fa e prima ho vissuto per un periodo
a Milano. Non è sempre stato facile ma ho cercato di superare le difficoltà non
sentendomi e non comportandomi mai da "espatriata".
Spesso
siamo noi, da soli, a costruire barriere nei confronti di persone o luoghi
diversi.
A
evitare l'isolamento mi ha aiutato la curiosità, che mi ha fatto uscire dalla
comfort zone e mi ha spinto a esplorare.
Quando
avevo paura mi domandavo "se quella cosa non la fai, cosa succede?"
La maggior parte delle volte la risposta era "niente, se non va, tutto
resta com'è" ed è così che spesso mi sono buttata: in nuovi progetti,
proponendo collaborazioni, accettando inviti.
Fai la commercialista, dunque sei inserita in quella sfera di
professioni definite "tecniche". Quando ti sei incontrata/scontrata
con il web e le sue opportunità di reinventarti in modo creativo come blogger
e writer?
La
scrittura è e resterà sempre una grande e sconfinata passione. C'è chi va
in palestra, chi segue la squadra del cuore, chi dipinge.
Io,
scrivo.
Il
mio lavoro, quello per cui ho studiato tanto, é un altro (mi occupo di contabilità
in una Pubblica Amministrazione) e ho scoperto che - anche se ho a che fare con
numeri, decreti o atti amministrativi - il fatto che io ami scrivere mi aiuta
moltissimo anche nella mia professione "tecnica".
Mi
piace pensare che lavoro e passione siano come dei vasi comunicanti: si aiutano
a vicenda, autoalimentandosi e rendendomi una persona migliore.
Scrivo
da quando ero piccola sui classici diari segreti che ho continuato a tenere
fino a quando, nel 2007, ho scoperto i blog. È cambiato il mezzo con cui mi
esprimo e, ovviamente, la visibilità che prima non avevo. Da subito ho
considerato la rete una miniera di opportunità. Dico solo che le persone più
interessanti che frequento, da dieci anni a questa parte, le ho conosciute in
rete. E, per questo, le saró sempre grata.
Come se non bastasse ti occupi di matrimoni. Il tuo
sito GilyWeddings è seguitissimo e anche i tuoi libri hanno riscosso tanto
successo: da Scherzi del destino, del 2016; passando per L'abito da sposa.
Piccolo manuale di eleganza matrimoniale, del 2017; fino ad arrivare a Non
solo confetti. Come iniziare (e continuare con successo) la
professione di wedding planner, uscito da pochissimo. Ci racconti
come è nata la tua passione per un mondo, come quello wedding, tanto
affascinante quanto complesso?
I
matrimoni sono una grande passione che ho fin da piccola. Non so dire da
quando: molto probabilmente da quando giocavo con la Barbie Sposa e rubavo di
nascosto il velo e le scarpe con il tacco di mia madre :-) Ogni volta che
ricevo un invito per un matrimonio, per me è davvero, come si suol dire...
"un invito a nozze"!
Mi
piacciono i particolari, vedere due persone innamorate che condividono con gli
altri un loro sentimento. Mi piace immaginare i "dietro le quinte" di
un evento, mi piacciono gli abiti, gli allestimenti, come si svolge il rito
religioso e quello civile.
Ogni
matrimonio, per me, è una storia da raccontare e, proprio per questo, ho
iniziato a scrivere su un mio spazio personale, sul mio Wedding Blog.
Su
Gilyweddings amo parlare di matrimoni, anche se lo faccio alla mia maniera. Mi
ero stancata di leggere sull'argomento solo parole come "sposina"
" incantevole" "emozionante" e ho cercato di creare un blog
dove si potesse, ad esempio, raccontare in che modo, un matrimonio, possa
essere un volano per lo sviluppo di un territorio. Matrimoni e marketing
territoriale, dunque. Ma anche l'occasione per aprire un confronto su tendenze
che si ripetono senza fantasia e dove ogni evento è uguale a se stesso.
Gilyweddings
è il mio giardino fiorito dove amo rifugiarmi e, inoltre, mi ha fatto un
bellissimo regalo: sono l'unica Wedding blogger italiana a essere stata scelta
per la mostra Facce da blogger da Elena Datrino, una bravissima fotografa che
ha ideato un progetto in cui mostra i volti di coloro i quali siamo abituati a
"vedere" attraverso i loro post e le loro opinioni: i blogger.
Il tuo ultimo libro "Non
solo confetti. Come iniziare (e continuare con successo) la professione
di wedding planner" è
davvero strepitoso. Scrivo di matrimoni da tempo e l'ho divorato come una
studentessa universitaria con tanto di block notes e matita per
prendere appunti. Tante informazioni utili, tanti suggerimenti, un'analisi
lucida e precisa di una professione, quella della wedding planner,
che nulla lascia al caso o almeno così dovrebbe essere. Ma perché in Italia è
ancora così complicato far capire alle coppie di futuri sposi che organizzare
un evento wedding è un lavoro a tutti gli effetti?
Grazie!
Ho amato moltissimo scriverlo anche perché ho avuto il supporto e l'entusiasmo
dell'editore Zandegù sempre dalla mia parte!
Per
fortuna le cose stanno (un po', eh?) cambiando e il Wedding planner piano piano
è considerato alla stregua dei fornitori imprescindibili per la buona riuscita
di un evento.
Non
solo perché semplifica le procedure e le contrattazioni con i fornitori ma
anche per il suo apporto creativo e originale all'evento.
Forse
è ancora visto con diffidenza perché c'è tanta gente che si improvvisa
organizzatore di eventi, magari dopo aver organizzato il proprio o quello di un
parente.
Anche
per questo motivo spero che il mio eBook sia utile per capire davvero come
intraprendere la professione che, come dice anche il titolo, non è tutta rose,
fiori e.... confetti!
Nei miei articoli parlo spesso di soldi e di come, il più delle
volte, nell'organizzare un matrimonio, ci si ritrovi a spendere una vera
fortuna, non tanto per realizzare i propri sogni, quanto piuttosto per
"adattarsi" a ciò che il mondo wedding propone e spesso
impone. Tu che cosa pensi dell'approccio che si ha in Italia all'organizzazione
di un matrimonio?
Ci
si sposa sempre più tardi e spesso gli sposi affrontano le spese per le nozze
senza neanche l'aiuto dei familiari. L'idea che fosse la famiglia della sposa a
sobbarcarsi l'onere del matrimonio è infatti tramontata da tanto, insieme a
quella dove bisogna fare ciò che è "giusto e fa figura" invece di
esaudire i propri desideri.
Secondo
me gli sposi sono sempre più consapevoli e attenti e, forse, anche per questo, dovrebbero avvalersi dell'aiuto di un professionista. Per muoversi nella giungla dei
preparativi in modo da avere un referente che convalidi o aiuti nelle scelte
anche con un occhio al risparmio.
Fin dalle prime pagine del tuo libro emerge che la professione
di wedding planner non si può certo improvvisare, ma richiede
competenza e professionalità. Quali sono secondo te le tre più importanti
caratteristiche che fanno la differenza?
Lo
dico sempre: la prima caratteristica deve essere l'entusiasmo.
Proprio perché è un lavoro duro e di responsabilità, se manca quello è
difficile superare i momenti difficili.
La
seconda è l'organizzazione: diffiderei di un Wedding planner che
non sia organizzato con la sua rete di fornitori, con proposte e preventivi per
i clienti, che non abbia un piano B in caso di imprevisti etc.
La
terza è la determinazione: un bravo Wedding planner non smette mai
di studiare, di interfacciarsi spesso con colleghi e fornitori, cercando di
imparare da tutti. Non si ferma alla prima difficoltà e getta il cuore oltre
l'ostacolo per rendere felice chi ha riposto in lui la sua fiducia.
E' giunta l'ora di salutarci, ma prima voglio farti un'ultima
domanda! Questa volta personale: da professionista del settore quale sei, ti va
di raccontare alle lettrici alternative del mio blog come
è stato il tuo matrimonio? Ci sono stati momenti drammatici o imprevisti il cui
ricordo ti fa ancora oggi sbellicare dalle risate?
Mi
sono sposata dieci anni fa e ho organizzato tutto con il mio futuro marito (mia
madre è intervenuta, una settimana prima, a cambiare i vini scelti ma era
appena diventata sommelier e glielo abbiamo concesso ;-).
Gian
Piero e io ricordiamo come se fosse ieri il momento della ricerca della
location del ricevimento. Ci consigliarono una villa in un Paese vesuviano ma,
quando arrivammo a destinazione, ci trovammo in mezzo a due matrimoni in stile
Boss delle Cerimonie. Volevamo scappare via ma il responsabile ci intercettó e
inizió a offrirci una serie di specialità gastronomiche per convincerci a
sposarci lì. Per fortuna la data da noi scelta non era disponibile e la
persona, serafica, propose la soluzione: " beh, sposatevi un anno dopo,
no? Per avere questa location ne vale la pena!!!".
Ovviamente
non ci ha più visti e, una volta in macchina, ci siamo sentiti come se avessimo
scampato un pericolo!
Per
il resto, è stato un matrimonio estivo, con i colori del bianco e del verde a
fare da sfondo a un'atmosfera classica ma non troppo strutturata o formale.
Cerimonia
religiosa e cena placé in una villa a Posillipo ma, prima del taglio della
torta, tutti gli invitati si sono abbandonati in danze scatenate dove tutti si
sono divertiti!
Io
avevo un abito scivolato in seta e un bouquet di mughetti. Proprio come lo
sognavo da bambina, quella che rubava il velo della mamma....
Mi
fermo qui perché noi napoletane siamo molto molto chiacchierone,
anche troppo. E potrei continuare all'infinito. Anche perché di
ascoltare Chiara non ci si stanca mai!"
Seguite Chiara Gily su:
Io ci sono stata al loro matrimonio........bellissimo.Voglio loro moooolto bene.
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